“L’unico modo per ottenere grandi risultati è avere alle spalle un team eccellente, perché da soli non si va da nessuna parte. Il tutto, ovviamente, condito da un’estrema passione per quel che si fa”. È la prima battuta di Nicole Cavallo, alla guida di Nicole Milano, brand nazionale di riferimento del settore bridal, quando le si chiede il segreto del suo successo.  27 anni, uno spiccato spirito imprenditoriale condito dalla giusta dose di consapevolezza del proprio potenziale e un atteggiamento umile nei confronti della vita e di questo lavoro. Erede di una grande e bella tradizione di famiglia, la designer si racconta nel suo percorso di crescita personale e imprenditoriale.

Nicole Milano rappresenta in Italia la moda sposa. In questi anni – soprattutto sotto la tua direzione – il brand è diventato punto di riferimento per le giovani spose. Come vivi questa responsabilità?

I miei genitori hanno creato da zero il brand Nicole Milano. Io raccolgo quindi questa grande eredità e di conseguenza la responsabilità che ne deriva che ho preso da subito seriamente. È stata una vera sfida, così come difficile è stato crearsi una propria strada con una mamma molto affermata dal punto di vista stilistico e un papà molto affermato dal punto di vista manageriale. Io li ringrazio per la libertà che mi hanno sempre concesso, per lo spazio ricevuto nel compiere le mie scelte tanto quanto i miei errori. Hanno sempre lasciato che a guidarmi fosse l’entusiasmo di una ragazza di 23 anni che comincia a lavorare, sperimentare e fare sempre cose nuove. Con gli anni chiaramente ci sono state tante trasformazioni che mi hanno messo davanti anche delle dinamiche più grandi ed internazionali e questo mi ha fatto crescere molto. Ad oggi dico grazie a chi mi ha dato molto fiducia. Ad oggi con il mio ‘ruolo’ nel mondo dei social penso di aver trovato il mio posto”.

Grazie ai social sei divenuta il punto di riferimento di milioni di spose. Come vivi questa cosa?

È stata sicuramente una buona intuizione che ho avuto. Il tutto è nato in maniera molto genuina e spontanea. Al tempo, vedevo tantissime fashion blogger ( così si chiamano all’epoca) pubblicare i loro look su Instagram. Il mio look, pur amando tantissimo la moda, non si caratterizza per qualche specifica peculiarità. Quindi, facendo io per lavoro moda sposa, ho estrapolato questo meccanismo e l’ho adattato alla mia realtà. Mi sono messa in dosso un abito da sposa e da lì è partito il tutto. Dopo il primo post ci sono state diverse prese in giro, poi però ho incontrato il riscontro delle ragazze: abbiamo così aperto le porte di questo mondo anche un po’ esclusivo, rigoso, culturalmente più adulto rispetto alla mia età. Questo mi ha dato il boost per continuare con costanza questo percorso: non mi sono mai stanca, ma anzi appassionata sempre più al mondo dei social e al digitale.

Una passione che si è trasformata in lavoro quando hai ereditato questa grande opportunità dalla tua famiglia e in particolare da tua madre. C’è mai stata competizione tra voi?

Assolutamente no. Anzi, io ritengo che lei sia una grande maestra per me nonché punto di riferimento nel bridal. Avere l’opportunità di viverla, stare accanto costantemente, imparare da lei e dalle persone che le stanno accanto e hanno sempre lavorato con lei, sicuramente, è stata una scuola importantissima. Ogni volta lei mi ha sempre dedicato del tempo per farmi crescere. Riconosco che poteva esserci il rischio che nascesse competizione tra noi ma lei è stata molto intelligente nel lasciami il mio spazio per compiere le mie scelte. Il nostro lavoro è sinergico, ognuno lavora nel suo autocontaminandoci: io posso aiutarla più sul digital e sul marketing, lei invece sullo stile.

Quali sono gli ingredienti, secondo te, che rendono bella una donna?

Ogni donna è unica, quindi bella nella sua unicità. Molto spesso ho visto travolgere gli abiti da sposa che si sono orientati in una direzione decisamente più fashion. Sono stravolte le silhouette, inseriti dettagli che fanno moda e meno sposa. È una cosa che io apprezzo moltissimo: sono la prima a portare innovazione. Ma bisogna altresì ricordarsi di mantenere la sacralità dell’abito da sposa, scelto uno tra tutti per un’occasione unica ed irripetibile. In quest’occasione la donna vuole sentirsi bella, valorizzata. Per questo noi abbiamo sempre proposto abiti che fossero innovativi nei dettagli ma sempre molto armonici nella silhouette penso alla donna che lo indosserà. Quindi per concludere, una donna è bella quando si sente a proprio agio.

Cosa ti chiedono le spose?

Nel giorno del matrimonio le spose vogliono essere principesse, in misura differente ovviamente. Ciò che cambia oggi è forse l’approccio all’abito da sposa: sono meno legati al protocollo, alla tradizione, si tratta di donne indipendenti, che lavorano, che organizzano da sole il matrimonio, pagandosi anche il vestito sposa perché no. Sicuramente hanno una preparazione maggiore vista la grande informazione in cui siamo immersi. Sono sempre aperte a lasciarsi stupire, ad ascoltare il loro cuore. Chiedono sempre degli input da parte del brand, innovativi e non visti. Soprattutto dopo il Covid, sono diminuiti i matrimoni in casa a vantaggio delle unioni civili ma resta l’atmosfera mediatica in cui si vive questo giorno: la sposa vuole essere protagonista, cerca un abito che stupisca e la renda unica lasciando gli invitati a bocca aperta.