L’architetto dei fiori: intervista alla Flower Designer, Vincenza Veronica Foniciello
“Sono sempre stata una persona molto ambiziosa, ho sempre puntato in alto e continuo a farlo. Ho iniziato la mia carriera circa quindici anni fa e ad oggi ho ancora tanto entusiasmo come la prima volta. Sono felice dei miei risultati ma sono convinta che posso fare ancora di più!”. È la descrizione che fa di se stessa Vincenza Veronica Foniciello, flower designer di riferimento a livello nazionale. Con lei abbiamo camminato nel mondo dei fiori e degli allestimenti, elemento che sta acquistando sempre più importanza nell’organizzazione dei matrimoni, il dettaglio che riesce a trasformare il giorno del fatidico Sì in un’esperienza straordinaria ed indimenticabile.
Ad oggi, cosa vuol dire essere un flower designer?
Il mio ruolo è molto importante perchè consiste nel creare la perfetta scenografia. I veri protagonisti di un allestimento sono i fiori, non solo semplici elementi di arredo ma fonte di emozioni, fanno sì che un evento diventi indimenticabile.
Eredita una professione che per tanti anni è stata di suo padre. Quando ha capito che i fiori sarebbero stati il suo lavoro?
Inizio dicendo che ho sempre ‘odiato’ questo lavoro, sembrerà assurdo ma è la verità. Ho visto il lavoro di mio padre come un qualcosadi estremamente faticoso: i miei genitori non mi facevano mancare nulla ma allo stesso tempo erano “assenti” perché c’era sempre da lavorare! Ed è per questo che inizialmente ho deciso di intraprendere tutt’altra strada ovvero quella dell’Architetto. Una volta finita l’università durante una pausa estiva ho iniziato a lavorare come assistente di un noto wedding planner che, nel lontano 2009, cavalcava l’onda del settore. È stato lì che ho capito il potenziale che avevo nelle mani e non stavo sfruttando. Da Milano sono rientrata a “casa” e mi sono innamorata dei fiori.
Quale è il suo fiore preferito?
In assoluto è una rosa: la white o’hara, la trovo estremamente elegante ed ha un profumo mielato con note dolci fruttate. Inizialmente può sembrare una rosa comune ma una volta aperta completamente si presenta come un qualcosa di perfetto agli occhi di chi la guarda, infatti cerco di inserirla quasi sempre nei miei allestimenti.
Le spose sono sempre più esigenti, attente ad ogni piccolo dettaglio. Quali sono le loro richieste?
La gran parte ha le idee ben chiare e arriva con un allestimento immaginario che io mi appresto a realizzare con il loro fiore preferito. Mi confronto con spose molte esigenti: i social non danno tregua e, in fase di progettazione nozze, sono un’arma a doppio taglio. Credo che chi voglia un matrimonio da favola debba affidarsi ai professionisti del settore. Il tutto non si organizza come per magia: dietro ogni evento ci deve essere una regia che gestisce alla perfezione il tutto e se questa viene scelta bene sicuramente il risultato sarà straordinario!
Entriamo nel vivo delle tendenze 2025. Cosa dobbiamo aspettarci?
La bellezza naturale e la sostenibilità. Gli allestimenti 2025 prediligono temi naturalistici, eco-chic e bucolic elegant. I materiali come ceramiche grezze si combinano a tessuti naturali con una varietà di cromie. Le composizioni floreali sono sobrie e scomposte, richiamano la natura selvaggia. Nel 2025 ci sarà anche la voglia di ostentare. Avremo matrimoni sofisticati e ricchi di particolari, in cui nessun elemento può essere lasciato al caso. La parola d’ordine sarà magnificenza. La personalizzazione in ogni caso è l’elemento che farà la differenza!
Matrimonio total white o super colorato?
Non sono mai stata una persona convenzionale, amo i fiori e i colori in tutte le loro sfumature. Preferisco un evento super colorato ma con uno studio dei colori ben approfondito. Sono sempre alla ricerca dell’abbinamento perfetto, molte volte sperimento accostamenti di fiori che, in base alla loro dimensione e colore, cambiano completamente l’aspetto di una composizione. Allo stesso tempo credo che un allestimento total white ha sempre un suo fascino.