La nuova edizione di Sì Sposaitalia Collezioni sta per cominciare. Dal 1 al 4 Aprile, buyers internazionali accorreranno a Fiera Milano City per conoscere le novità e i trend di settore, in una kermesse che apre il Bridal Month racchiudendo marchi autorevoli e famosi accanto a nuovi brand e nuovi designer volti ad essere protagonisti della bridal couture. Un’edizione che intercetta le esigenze delle nuove generazioni che mostrano un interesse sempre più forte nei confronti della sostenibilità senza tralasciare il ritorno al romanticismo e alla sartorialità.

Tra le tantissime novità in cantiere, tre aree in cui è organizzata la manifestazione per consentire una visita logica: Sì Bridal Room, dove sono concentrati i designer, Sì Italian Touch, un’area a vocazione Made in Italy e Sì Collections decisamente internazionale.

Abbiamo tracciato il volto di questa nuova edizione con Elena Jemmallo, Exhibition Manager di Sì Sposaitalia Collezioni.

Sì Sposaitalia Collezioni ai nastri di partenza. L’appuntamento più atteso riaccende i riflettori sul settore del wedding, uno dei comparti che ha maggiormente subito gli effetti dell’emergenza sanitaria. Quanto fermento c’è e quali novità dobbiamo aspettarci?

La primavera è ufficialmente iniziata e l’intero comparto è in fermento per tutti i matrimoni della bella stagione. Noi, lato nostro, siamo pronti a svelare le migliori proposte bridal per riconfermare, anche questa stagione, il valore di Sì Sposaitalia Collezioni nel settore.

Punto di riferimento della kermesse restano i fashion Show. Cosa si vedrà in passerella?

Siamo riusciti ad organizzare 12 sfilate in un calendario appuntamenti di tre giorni. In presenza alcuni storici espositori ma anche delle new entry che siamo certi riveleranno il meglio della prossima stagione. I nomi presenti saranno: Elisabetta Polignano, Mysecret sposa, Maison Signore, Helena, Giuseppe Papini, Enzo Miccio, Allure Bridals, Terry Ilaflà, Amelia Casablanca, Julia Kontogruni e Scribano.   

Sì Sposaitalia Collezioni è una kermesse in costante evoluzione. Quali le novità per l’edizione 2022?

La prima novità è sicuramente la decisione di anticipare le date della manifestazione, scelta strategica che ci consentirà di aprire, anche quest’anno, le Bridal Week. Abbiamo inoltre deciso di procedere con una selezione attenta delle proposte per garantire a tutti gli addetti ai lavori dei prodotti ricercati con un occhio di riguardo verso il Made in Italy ma che fossero in grado di soddisfare anche lo scenario estero.

Ancora una volta, la Milano Bridal Week alza il sipario sulle presentazioni internazionali dei brand e delle maison della bridal couture. Segno che il Made in Italy è ancora la voce autorevole di settore?

Assolutamente sì. Abbiamo tutte le carte in regola per offrire ai buyers internazionali eccellenza e versatilità di prodotto. Proprio per questo abbiamo deciso di organizzare tre aree all’interno della manifestazione: Sì Bridal Room, dove sono concentrati i designer, Sì Italian Touch, un’area a vocazione Made in Italy e Sì Collections decisamente internazionale.

Quanto ha influito la pandemia nel settore wedding e quanto questo è cambiato con l’avvento dell’emergenza sanitaria che ha paralizzato il mondo intero?

Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe molto tempo visto l’enorme impatto che ha avuto sul settore. Mi permetto solo di dire che è una situazione che abbiamo ormai metabolizzato e con cui siamo abituati a farei conti.

Resta un dato imprescindibile: ci si sposa meno ma l’intero comparto del wedding è in costante crescita, segno che i matrimoni restano eventi da festeggiare con la minuziosa cura di ogni particolare. Come spiega questa interessante contraddizione?

Il matrimonio resterà per sempre un momento unico da ricordare sia per gli sposi che per gli invitati e per questo motivo si è disposti a spendere cifre generose. L’emergenza sanitaria ha inoltre imposto numerose limitazioni per tutte le occasioni di festeggiamento e, proprio per questo, la voglia di rendere speciali quei pochi momenti rimasti è quasi irrinunciabile.

L’imprenditoria femminile e giovanile trova sempre più posto in realtà in contesti imprenditoriali e realtà decisamente consolidate. La partecipazione di aziende protagoniste a Sì Sposaitalia che hanno integrato questi due elementi ne sono una prova. Quanto, crede, che questa commistione funzioni nel mondo del wedding?

Funziona molto bene e in fiera avremo molti esempi di come i processi di ricambio generazionale valorizzino la competenza, nel solco di quella cultura del merito che affonda le radici nei sistemi valoriali stessi delle famiglie imprenditoriali per proseguire con i cambiamenti necessari che portano alla ridefinizione di nuovi equilibri. La generazione Z ha una nuova mentalità, una visione diversa, e il loro apporto deve andare ad arricchire quello già presente in un percorso di rigenerazione continua.

Quale pensa sia il futuro del wedding?

Una domanda complessa cui però ci sentiamo di rispondere in maniera molto positiva. Siamo convinti che, seppur il settore sia in fermento per un cambiamento repentino e ormai necessario, il culto del wedding continuerà a crescere e mostrarsi sotto nuove ed inedite vesti.