Una collezione che si ispira a Marrakech, ai colori delle sue maioliche, ai suoi sapori speziati, ai suoi profumi avvolgenti. È la nuova collezione di Carlo Pignatelli che ha portato in passerella un uomo dai completi colorati e dalle emozioni vibranti.

Partendo dai colori, la palette è decisamente ricca e variegata creando connessioni tra le creazioni per lui e per lei. Il bianco mediterraneo e abbagliante inframmezzato dagli avori estivi, dagli jacquard e dai damascati accesi da fantasie geometriche e floreali, talvolta nobilitati da graffi d’oro come da straordinari ricami. Sono capi che parlano di viaggio e fanno sognare con questo ricercare nuove declinazioni tra i colori più audaci – nei rosa corallo delle mura antiche della Medina come nei verdi parrocchetto, nell’arancio zucca, nel salamandra fino all’azzurro cielo – alternati a quelli classici della maison – i neri, i grigi, i blu notte- in una dichiarazione d’amore stilistico che non finisce di stupire.

E che, naturalmente, crea un’identità maschile forte e riconoscibile: perché l’uomo di Carlo Pignatelli Cerimonia – che sia un avventuriero, un amante appassionato o un eroe senza paura – rimane un’icona di stile che si riconosce nella contemporaneità e la vive con estrema classe.

Carlo Pignatelli si esprime con una collezione che veste l’uomo contemporaneo con carattere e decisione e lo accompagna nelle occasioni più importanti della vita. Ciò che ne deriva è una raccolta di abiti che altro non è che la celebrazione di eleganza e stile non prescinde dal presente ma lo piega nella sua creatività. Con grazia assoluta, naturalmente, e con quel savoir faire che nasce dall’apporto prezioso delle più blasonate maestranze italiane e, al contempo, dall’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia secondo il classico modus operandi della maison. Quello che ne deriva è una proposta emozionale, in cui l’idea stessa di cerimonia si apre ad accogliere le suggestioni e le necessità del tempo attuale per trasferirle in capi versatili e animati da una vivacità d’uso in cui le distanze- geografiche in primis ma anche di categorie stilistiche – si annullano per aprirsi all’esplorazione.