Pratica, elegante, comoda e stilosa: è la minigonna che, senza mezze misure ed esitazioni, entra di diritto nelle collezioni della moda sposa con creazioni speciali che rispondono alla voglia delle donne di non omologarsi e di comunicare se stesse con eleganza e facilità.

Il capo iconico entrato a far parte, grazie a Mary Quant, del guardaroba femminile più di 60 anni fa, simbolo di emancipazione, libertà e rivoluzione ha conquistato anche i designer della bridal couture che hanno accorciato l’orlo delle gonne da principessa rivendicando per le donne il diritto a mostrare le gambe.

Quello che un tempo era un capo indossato solo da donne magre, alte e giovani, grazie alla spinta dell’universo wedding, diventa un indumento adatto a tutte le identità, età ed occasioni d’uso. Oggi, l’immagine della minigonna è diventata un simbolo immutabile nel tempo e nello spazio ed incarna lo status symbol di una donna indipendente ed emancipata, che non teme di mettere in mostra le proprie gambe, valorizzate dalle linee di una minigonna. Insomma la rivoluzione è appena cominciata.

Francesca Miranda

Se il corpetto steccato sembra essere la costante dei wedding (mini) dress, è il triangolo di stoffa che cinge la vita e copre parzialmente le gambe a variare secondo le interpretazioni dei designer. Vezzosa e super glam è la gonna di Francesca Miranda. Ispirata alle minigonne degli ’60, minimalista ed essenziale, è l’interpretazione di Atelier Pronovias che, dal design contemporaneo ma sofisticato,  con la sua silhouette a trapezio esalta la figura femminile grazie anche all’importante collo ad anello strutturato o con uno strascico lineare, finemente elegante.

Atelier Pronovias

Audaci e accattivanti, i centimetri super ridotti di Berta definiscono un mini dress con corpetto attillato e una scollatura a cuore, esaltando la femminilità. Le applicazioni floreali tridimensionali arricchiscono l’abito di glamour e fascino, creando un effetto visivo straordinario. Lo strascico in tulle, leggero ma d’impatto, rivendica con eleganza il suo ruolo, completando il look con un tocco di romanticismo e sofisticatezza.

Scoprire le gambe senza accorciare notevolmente la gonna è la prerogativa di Monique Lhuiller che ne da però una nuova interpretazione sperimentando un modello mullet insolito: in tessuto strutturato, mostra le gambe sottolineando la silhouette con maxi applicazioni di tessuto o di fiori per un effetto lussuoso ed esagerato.

Monique Lhuillier