Sì Sposaitalia Collezioni: il trionfo del Made in Italy
C’è grande entusiasmo e soddisfazione per il successo di Sì Sposaitalia Collezioni, la white kermesse andata in scena dall’1 al 4 aprile presso Fieramilanocity. Un’edizione che ha puntato sulla data anticipata – che ha fatto da apripista al mese della Bridal Week, sulla selezione e sullo scenario internazionale, portando a compimento un grandissimo risultato. “Noi siamo felici perché raccogliamo l’entusiasmo degli espositori – fa sapere Elena Jemmallo, Exbition manager di Sì Sposaitalia Collezioni – Abbiamo avuto un’ondata di gratitudine per questa edizione che è stata ricca di novità, in termini di prodotto e di esposizione. Siamo soddisfatti”.
Immersa in un’atmosfera in fermento, in una città ricca di spunti moda, dentro una manifestazione in cui ai marchi autorevoli e famosi si affianca lo scouting di nuovi brand, Sì Sposaitalia Collezioni ha dato uno sguardo completo sulle bridal collection 2002 grazie ad un fitto calendario di sfilate, occasioni di incontro e di confronto. Frequentata dai più importanti buyer internazionali, fatta eccezione per i Paesi che per motivi diversi saranno impossibilitati a volare, la fiera è stata un vero e proprio palcoscenico unico e autorevole sulle nuove tendenze. Il settore, dopo la lunga parentesi della pandemia, torna in piena attività, motivato dal crescente numero delle cerimonie e da una creatività che ha avuto modo di rafforzarsi durante la pausa forzata dando rilievo nello stesso tempo ad un patrimonio artigianale e a una spiccata sensibilità verso il lifestyle e le nuove generazioni.
E’ dallo scenario di Sì Sposaitalia Collezioni che emergono i trend della prossima stagione che vestono una sposa che veste una femminilità principesca e romantica, cono il tripudio di abiti regali e vaporosi, fatti però di tessuti nobili e innovativi. Pur mantenendo una connotazione classica, l’abito da sposa si fa contemporaneo e versatile con dettagli che strizzano l’occhio ad una seduzione giovanile e fresca, fatta di trasparenze e pizzi.
Innovatrice di questo stile, Elisabetta Polignano che porta in passerella una bride to be grintosa e di carattere, che veste di tessuti stretch ma leggerissimi si adattano a qualsiasi forma si desideri. Le maniche diventano ballon e adornano gli abiti trasformandoli continuamente. Il wedding dress diventa l’abito da sfoggiare anche in altre occasioni che esulano il wedding day. La stilista spezza la tradizione con proposte black e color sabbia, accostandole comunque a candidi tulle, pizzi e mikado. Gli abiti firmati Maison Signore cono il tripudio del romanticismo con pizzi e ampi scolli e maniche a sbuffo: la maison lancia una nuova immagine per la sposa giovane e di carattere con la linea Helena, realizzata a quattro mani con Camilla Elena Signore, figlia del Ceo Gino Signore: la collezione è un exploit di proposte irriverenti, a due pezzi e fuori dagli schemi per una tradizione bride to be. Immancabile il velo che torna, in tutta la sua preziosità, con Amelia Casablanca e i suoi vaporosi abiti, dati da generose nuvole di tulle che impreziosiscono le sottogonne. Sulla stessa scia opulente, quasi regale, Julia Kontogruni che illumina le sue spose con cascate di punti luce. Spalle ben scolpite, nastri, fiocchi e dettagli di tessuto compongono la collezione di Terry IlaFlà, mentre Giuseppe Papini porta in passerella essenzialità e ricercatezza, linee pulite, ma dettagli preziosi. Rimane fedele alla tradizione, invece, Allure Bridals che lascia a un tripudio di applicazioni e dettagli floreali il compito di sbocciare su sinuose sirene o romantici scivolati.